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''È grazia, vale a dire chiamata e possibilità  di risposta, l'aver vissuto con un giovane che, abbandonandosi al Signore, un certo giorno decide di lasciare la professione, di mettersi tra le fila di un istituto missionario e di partire alla ricerca di una miseria da soccorrere e, innanzitutto, di gente a cui annunciare la lieta notizia della verità  divina e della vita di grazia comunicataci da Cristo. Vi sono compagni di viaggio che non rivelano il proprio mistero se non quando si perdono nell'orizzonte di Dio. Allora si ripensa a quanto ci hanno detto e hanno fatto di semplice e di sconvolgente. È bene ascoltare testimoni de visu et audito, i quali narrano la loro esperienza; via via si lascia il posto alla meraviglia e, soltanto dopo, si ammette che lungo la strada ''ardeva il cuore nel petto'' e si scopre una saggezza inizialmente nascosta. Fuori di diplomazia: ho stimolato io questo profilo biografico in vista di un avvio di una causa di beatificazione, che mi auguro si faccia presto. Ritengo che padre Ambrosoli possa richiamare, oggi, l'esigenza di partire per proclamare il Signore Gesù e curvarsi sui poveri più poveri. Non un obbligo, ma un'esigenza il comunicare ad altri l'esperienza di gioia che si vive nel contatto con Cristo. Sono certo che padre Ambrosoli possa tuttora indicare la bellezza e il fascino di un'esistenza che si abbandona pienamente a Cristo e così si attua in perfezione. Uno di noi. Un ideale per noi. Grazie a padre Donini.