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Un ciclo di conferenze tenute ogni domenica mattina dalle 12 alle 13 presso la sala dell’Accademia delle Scienze di Berlino, nel periodo gennaio-marzo 1806, è la matrice e insieme l’occasione di questa Introduzione alla vita beata, nella quale conosce un apice di grande bellezza la filosofia che Fichte proferì come ispirata da un’intensa meditazione sull’Evangelo di Giovanni. Il grande filosofo di Jena vi ‘traduce’ in realtà le riflessioni da poco versate nell’ennesima riformulazione della sua impervia “dottrina della scienza”, divulgandole a un pubblico ampio ed eterogeneo. Completano il volume la Cronologia, una Nota bibliografica, le Note al testo, Note di commento, Indice dei luoghi biblici citati, Indice dei nomi. Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 1762 - Berlino, 1814) è il primo dei grandi idealisti tedeschi. A lui spettò il compito di unificare la filosofia kantiana, andando alla ricerca delle supreme condizioni di possibilità di ogni sapere. A partire dal trascendentalismo kantiano approdò alla scoperta della Wissenschaftslehre (dottrina della scienza), al cui sviluppo speculativo rimase fedele per tutta la vita. Uomo franco e scontroso, tanto infaticabile quanto inflessibile, ebbe sempre il coraggio delle proprie idee e pagò di persona la propria libertà di pensiero. Il suo sistema filosofico, rigoroso ma sempre in costruzione e costantemente alla ricerca di nuove forme espositive, rappresenta una singolare sintesi di teoria e di pratica, nella quale trova posto la sua raffinata dottrina della religione. L’Introduzione alla vita beata (1806) esprime al meglio la tensione religiosa che ha sempre alimentato e corroborato la vita intellettuale di questo grande filosofo. Guido Boffi (1958) è ricercatore di filosofia teoretica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sta lavorando sulla tematica dell’immaginazione. Ha scritto su Walter Benjamin e Friedrich Wilhelm Joseph Schelling, del quale ha anche tradotto il Sistema dell’idealismo trascendentale (1997). Inoltre si è occupato di Friedrich Schiller, Aby Warburg, Johann Jakob Bachofen, Friedrich Creuzer e Friedrich Nietzsche. Franco Buzzi (1948) fa parte del ‘Collegio dei Dottori’ della Biblioteca Ambrosiana di Milano presso la quale vive e lavora. Ha scritto su J. G. Fichte e l’idealismo tedesco, Martin Luther e la Riforma, l’Umanesimo, il Concilio di Trento e la teologia della Controriforma. Per le Edizioni San Paolo ha curato la prima edizione italiana del commento di Lutero alla Lettera ai Romani (1996[2]).
9788821549892
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