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Max Josef Metzger, sacerdote cattolico, aveva le idee chiare. Anche se sempre con modalità  non violente, Metzger lottò fin dal primo istante contro il nazismo promuovendo il vero antidoto contro di esso, cioè la cultura della pace e dell'unità  tra i popoli. Per questo venne più volte incarcerato, fino alla condanna a morte eseguita il 17 aprile 1944 con decapitazione mediante ghigliottina. La gran parte delle lettere qui pubblicate furono scritte nel braccio della morte, in attesa dell'esecuzione capitale. Metzger aveva le mani sempre, ininterrottamente, legate. Tale situazione, che portava normalmente i detenuti alla disperazione e alla pazzia, a lui non fece mai perdere la lucidità , la gioia di vivere, la cura per gli altri. Queste lettere scritte con le mani legate sono un documento straordinario della forza immortale della verità : vi si trovano passi di lungimirante penetrazione sociopolitica, di forte spessore ecumenico, di grande profondità  mistica e spirituale. Le riflessioni sulla morte sono tra le pagine più alte della spiritualità  del Novecento. Il volume riporta in appendice i documenti della burocrazia nazista sul processo e sull'esecuzione capitale e si apre con una prefazione del cardinale Walter Kasper.
9788821561160
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