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Testamento biologico, accanimento terapeutico ed eutanasia, temi di straordinaria importanza al centro del dibattito nazionale e spesso strumentalizzati, vengono affrontati dagli autori di questo volume con rigore e imparzialità . ''C'è un tempo per nascere e un tempo per morire''. Il suo fisiologico svolgersi è segnato, rispettivamente, dall'atto del primo respiro autonomo e dalla cessazione delle principali funzioni vitali. Tuttavia, non di rado - complice una scienza che ne sovverte i princìpi - si assiste all'innaturale prolungamento della vita biologica dell'uomo. Le moderne tecniche di rianimazione, l'idratazione e la nutrizione mediante sondino naso-gastrico assicurano, infatti, possibilità  di sopravvivenza precluse fino a qualche anno addietro e, ancorché l'esistere venga poi proiettato e vissuto in una dimensione ''artificiale'', impediscono la dichiarazione di morte clinica della persona. A venire in discussione è, in tali eventualità , non soltanto il significato ultimo dell'''essere vivi'', ma altresì la natura e i limiti, soggettivi e oggettivi, del diritto alla vita. Finalità  del lavoro è così d'indagare, alla luce dell'attuale dibattito sul testamento biologico e dei disegni di legge in materia, se e in quale misura possa ancora oggi discorrersi di (in)disponibilità  del bene ''vita''.
9788821567803
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