Tra cittadini e politica la frattura sembra divaricarsi. Questo produce una doppia dinamica. Da una parte la disaffezione verso la politica. Dall’altra la chiusura della politica nell’esercizio del potere. Quando questa frattura si accentua oltre misura, la vulnerabilità della democrazia rende fragili anche i suoi pilastri costituzionali. Questo libro esplora il nesso tra cittadinanza democratica, processi educativi e difesa nonviolenta. La nonviolenza come categoria fondamentale della res pubblica, come insieme di coordinate che definisce e rilancia il concetto di cittadinanza attiva, perché mette al centro il conflitto, e le modalità costruttive e creative della sua gestione. Negli ultimi dieci anni, le esperienze di campagne nonviolente non sono riuscite a passare da una fase di attivismo “a ondate” alla costruzione di un’infrastruttura flessibile e robusta per promuovere nel nostro paese una cultura di pace e trasformazione nonviolenta dei conflitti. Ogni volta che rilevanti porzioni della società civile italiana si sono mobilitate, scese in piazza o agito strumenti della democrazia diretta, si sono scontrate con il blocco politico-economico-mediatico che governa il paese, ritrovandosi disperse e prive di voce. Il lavoro dell’autore suggerisce un percorso di lunga lena: il lavoro di educazione alla politica, gli strumenti del training nonviolento, l’orizzonte di un programma costruttivo di ampio respiro e l’intelligenza degli obiettivi concreti. Queste pagine offrono un arricchimento prezioso per tutti coloro che lottano per un mondo meno violento.
9788861531994
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