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La scuola non è certamente luogo per far proseliti, ma per far cultura, ma questo giusto orizzonte culturale, deve avere un obiettivo centrale: fornire plausibilità razionale/culturale alla proposta religiosa e sollevare quella cristiana dal relativismo storico. La storia è un insieme di risposte, tutte plausibili già solo in quanto accadimenti, fatti, avvenimenti, ma tutti equivalenti, omogenei, relativisticamente condannati all’interscambiabilità, al mutamento, alla decadenza e alla morte. Radicare il fenomeno religioso su questo terreno, significa inevitabilmente minimizzarlo, svuotarlo di ogni significato fondante. Il presente volume propone dodici lezioni (ognuna delle quali, peraltro, può proporsi come un’unità didattica da approfondire in più ore) che dovrebbero concretizzare e rendere visibile al lettore un modo di procedere nell’IRC e nel suo possibile utilizzo di tematiche e strumenti filosofici. Non serve sedurre i giovani con argomenti compiacenti o incuriosirli con temi di cosiddetta attualità. Nietzsche ricordava come ciò che è attuale è già morto perché troppo affondato nel proprio tempo. In effetti, affrontare certi argomenti di presa immediata costituisce una forma superficiale di coinvolgimento che si sconterà presto. Le lezioni hanno cercato di toccare sia il discorso metodologico di fondo, nella relazione tra storia e religione e tra religioni e Cristianesimo; sia lo specifico cristiano nell’analisi, attraverso il documento sindonico, della figura storica di Gesù di Nazareth, per ribadirne la consistenza reale e strapparlo dai fumi dell’immaginazione, dell’esigenzialismo, ecc. C’è poi il tema morale, direttamente analizzato nei rapporti conflittuali tra diritto e morale, ma anche nella visione della sessualità e del dover valicare quel mondo narcisistico che più o meno esplicitamente tenta e seduce ogni uomo e nel problema di fondo della giustificazione, che soltanto nell’alterità può trovare il suo senso uscendo da monologhi folli. Un’ultima considerazione: queste lezioni non hanno e non devono pretendere la conclusività. Entro ciascuna lezione il lettore può inserire la propria esperienza, le proprie conoscenze, arricchendo o correggendo ed orientando in maniera diversa la lezione. Il testo ha cercato di scendere nel campo operativo, quello dell’effettualità storica, che vuole superare quell’astratto descrivere che poco dice e poco serve. E qui “serve” non è sinonimo di utilità, ma di servizio.
9788862441346
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