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La storia tedesca del dopoguerra non può essere rinchiusa nella leggenda dorata della ricostruzione, della nascita di una democrazia modello, del miracolo economico, del ritorno graduale nel gruppo delle grandi potenze, fino alla clamorosa riunificazione, nel 1990, con la parte orientale rimasta ostaggio del blocco sovietico. La realtà è molto più complessa e soprattutto più ambigua, in primo luogo perché i maggiori responsabili di questa strabiliante sequenza di eventi sono stati uomini del regime nazista, che hanno mantenuto potere e responsabilità. In questo libro sorprendente, e spesso inquietante, Alfred Wahl mostra i limiti della denazificazione avviata sotto l’autorità o il controllo degli Alleati durante il periodo di occupazione, durato fino al 1949. E soprattutto ricostruisce la politica del Governo Adenauer, incentrata sulla clemenza verso gli ex nazisti (ritenuti per lo più ubbidienti conformisti) e favorevole alla loro presenza nelle nuove strutture politiche e amministrative, oltre che in quelle economiche e culturali. Questa sostanziale continuità della classe dirigente – che ha fatto parlare di una seconda vita del nazionalsocialismo – non ha smesso di pesare sul presente, come dimostrano i numerosi processi, dibattiti e scandali che hanno scosso la società tedesca fino a oggi. Il «passato che non passa» continua a influenzare, con i suoi incessanti richiami, la cultura politica e la coscienza collettiva della più popolosa e ricca democrazia europea.
9788867084838
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