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In tempo di crisi è molto difficile sostenere la speranza; il mondo appare addirittura più grigio e problematico di quello che è. Questo è un libro positivo che tratta un tema difficile, quello del rapporto tra cristiani e musulmani, oggi più che mai deteriorato da pregiudizi e incomprensioni reciproche. L'autore non espone una teoria sul tema, ma racconta, in maniera semplice e diretta, esperienze di vita di quando era un piccolo fratello di Charles de Foucauld e per dieci anni condivise le sue giornate con la gente semplice di un territorio di confine tra Iran e Iraq. Racconta quello che faceva, come reagiva alla guerra e alla paura, come riuscì a vivere l'amicizia e l'ospitalità, che tipo di rapporti instaurò con persone e famiglie. Assicura che quando si lasciano da parte i principi astratti e si vive in profondità ciò che la vita presenta, l'incontro avviene spontaneamente e fa crescere non solo il rispetto ma anche la stima e la collaborazione reciproca; perché la religione non è un ostacolo all'incontro ma uno stimolo ad alimentare i grandi valori del rispetto e della convivenza che sono nel cuore di tutti. Per approfondire questo aspetto, nella seconda parte del libro l'autore si sofferma sulle più significative esperienze mistiche del mondo cristiano e musulmano per dire che è là, in quel pozzo profondo e inesauribile di spiritualità, dove avviene l'incontro vero e personale con Dio, che si eliminano le differenze e si impara a fare autentica comunione.
9788830718302
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