Dopo avere vinto quella che pareva la prova definitiva contro il totalitarismo, la democrazia vive un momento di vero travaglio proprio per gli esiti storici di tale vittoria. Le questioni che si pongono alla riflessione politica sono almeno due. La prima è rappresentata dalla sfida lanciata dal sempre più accentuato pluralismo culturale della polis occidentale, a cui è affiancata – o, perlomeno, si è acuita a partire dalla data dell’11 settembre 2001 – anche quella che si condensa nel tema dell’estendibilità della democrazia al di fuori dei suoi tradizionali e consolidati confini atlantici. Multiculturalismo domestico e globalismo internazionale: sono questi i temi con cui la democrazia è oggi chiamata a misurarsi e per i quali essa è costretta ad una rinnovata discussione sulla propria identità essenziale. Con ciò, viene posto in risalto proprio il tema dell’universalità come elemento costitutivo della sua stessa identità, e la riflessione politica non può sottrarsi alla discussione di tale problema. Al filosofo non può sfuggire che in tutto ciò si gioca la questione se si dia qualcosa che possa essere riconosciuto come “universalismo umano” e quindi qualcosa che possa contribuire ad accomunare almeno nell’azione politica tutta l’umanità, ferma restando l’infinita varietà e bellezza delle differenze che la attraversano.
9788837235451
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