Ritratti, libri, giardini. Sebastiano del Piombo, Fernando Colombo, Agostino Chigi.

Sebastiano del Piombo è pittore al seguito del “Magnifico” mecenate Agostino Chigi quando realizza il Ritratto di umanista (oggi conservato alla National Gallery di Washington). La corte del ricco banchiere è il prototipo della fertile commistione culturale dell’Umanesimo quindi chi fra i suoi tanti ospiti fosse il soggetto del dipinto è rimasto per secoli un mistero, finché proprio i rimandi impliciti ai numerosi intrecci della storia hanno portato la nostra autrice a Fernando Colombo, il figlio di Cristoforo. Viaggiatore curioso (come il padre), ma anche erudito collezionista di libri, disegni e stampe, Fernando instaurò infatti con il Piombo e con l’imprenditore senese quel rapporto di reciproca stima che porterà al Ritratto. La ricostruzione di questa scoperta è un compendio di Umanesimo, tant’è che dopo tanto vagare, e memore di Casa Chigi, il nostro Colombo edificherà la sua dimora a Siviglia (la nuova Roma) per custodire la biblioteca universale che da sempre, e ancor oggi, è il sogno di ogni umanista, una dimora a cui non poteva mancare il giardino, ricco di piante quanto la villa lo era di libri e disegni.