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Quale eredità ci ha lasciato Kant? A partire dai suoi primi scritti sino alle sue opere fondamentali, si delineano qui – e vengono discussi – i concetti chiave della sua “filosofia pratica”, e i loro effetti sino a oggi: pena, (doveri verso la) natura, dignità. Categorie che, se in Kant hanno una fondazione morale, si declinano anche in senso giuridico. È il caso emblematico della pena – oggetto del primo capitolo – con riferimento alla quale Kant, al di là degli scopi che con essa si possono perseguire, è alla ricerca di un principio di giustificazione. Centrale anche il rapporto fra l’uomo e la natura, indagato nel secondo capitolo. Di fronte alle sfide dello sviluppo e dell’ambiente, alle urgenze dell’ecosistema, paiono trasformarsi gli stessi termini in gioco: le teorie etiche che coinvolgevano il soggetto-uomo si estendono ora ad altri soggetti, agli animali e al pianeta. E che ne è della dignità umana? Il terzo capitolo evidenzia che l’attuale dibattito intorno a questo principio è certamente diverso da quello apertosi nell’immediato dopoguerra. E tuttavia, ora come allora, se non basta il semplice ritorno a Kant per risolvere i problemi, il richiamo al “nocciolo duro” della dignità, che consiste nel considerare l’uomo come “fine in sé”, può continuare a offrire un punto cardinale per orientarsi.
9788837236120
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